Pulse (Primo Studio)

PULSE
(PRIMO STUDIO)

Performance di Arte Somatica


photo Luca Squatrito
Progetto e Performance a cura di Mila Marchesini
Tecnica e suoni a cura di Andrea Ugolini

Una storia esiste solo quando qualcuno la racconta.

Una storia esiste solo quando qualcuno la ascolta.

Ma una storia non raccontata esiste?

E una storia non ascoltata?

Qual è il luogo in cui si formano le storie?

E da dove prendono il loro ritmo?


Pulse è un progetto di ricerca performativo multidisciplinare, un’indagine sull’attraversamento della memoria da individuale a collettiva in cui impulsi sonori, narrativi e tattili sono veicolo di trasmissione e trasformazione.

In un contesto scenico che rimanda a una sacralità arcaica, una donna invita uno spettatore alla volta a sdraiarsi e chiudere gli occhi per eseguire su quel corpo una danza rituale fatta di tocchi leggeri e sapienti. Le dita della donna ascoltano dal corpo la storia che lui ha da raccontare e a quel corpo la raccontano di nuovo, riportando in superficie ciò che prima era sepolto. Mentre procede con questo rito di liberazione la donna, allo stesso tempo, racconta la propria storia di formazione e trasformazione come guaritrice e cantastorie

Lo spettatore/partecipante si trova quindi a ricevere simultaneamente, nell’incontro con la performer, due testimonianze da poter tramandare: una di se stesso dal proprio corpo e una della donna, dalla voce di lei.

Nell’avvicinamento concreto tra due persone, il contatto ricopre lo spazio fisico ed emozionale tra il bisogno ancestrale di affermazione della propria identità personale e il sentirsi parte di una collettività che possa accogliere quella identità senza appiattirla e in cui la condivisione di sé – duplice, paritaria e feconda – diventa un rito liminale di attraversamento, riconoscimento e rigenerazione. L’innovazione portata dalla percettività somatica e tattile come territorio di produzione e fruizione artistica si rivela infatti un ritorno all’antico in cui il corpo – cuore pulsante all’interno di un sistema di relazioni – è vitruvianamente misura del proprio mondo.